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Articolo a cura di:
Dr.ssa Kolesnikova Larissa Valerievna
Milano Dr.ssa Kolesnikova Larissa Valerievna

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Trattamento con Laser Frazionato Non Ablativo

Stazione Palomar StarLux con Manipolo frazionato Lux 1540

Il tessuto cicatriziale è considerato inerte, caratterizzato da una disordinata produzione di fibre di collagene. In senso figurato, la cicatrice è considerata come un “segno” lasciato sulla pelle dal processo di guarigione di un evento traumatico.
In tante persone la cicatrice genera paura e pregiudizio, ed è spesso vissuta come una condanna sociale che non consente di dimenticare il proprio passato in quanto scritto sul corpo.
Solitamente la cicatrice ha un aspetto distrofico con pigmentazione, altamente antiestetico. Clinicamente le cicatrici si possono dividere in tre categorie: normotrofiche, ipertrofiche e cheloidi.
 
La cicatrice normotrofica è piatta, di colore roseo, che ha raggiunto tale conformazione nell’arco di qualche mese virando la pigmentazione (dal rosso) e modificando il proprio spessore (da lievemente in rilievo).
La cicatrice ipertrofica, invece, presenta colore eritematoso, bordi rilevati limitati al perimetro della ferita originaria, consistenza dura e sintomatologia pruriginosa.
 
Il cheloide, infine, è una cicatrice molto estesa, con estensione del tessuto cicatriziale oltre i margini della ferita originaria senza tendenza alla risoluzione spontanea, di consistenza decisamen te dura e sintomatologia pruriginosa.
La terapia convenzionale delle lesioni cicatriziali prevede:
• infiltrazioni corticosteroidee per inibire la neoproduzione di connettivo esuberante.
• Applicazione di gel siliconici.
• Pressoterapia tramite guaine confezionate su misura da applicare in maniera continuativa per lunghi periodi (specie sulle cicatrici ipertrofiche).
• Terapia correttiva chirurgica: tramite intervento plastico.
• Radioterapia (per cicatrici ipertrofiche e cheloidi).
Recentemente è stata proposta una tecnica laser rivoluzionaria di rimodellamento dermo-epidermico per il trattamento delle cicatrici e aiutare la pelle a recuperare la sua compattezza e forma originaria. Si chiama Starlux (con manipolo Lux Fractional 1540) ed è un nuovo sistema laser messo a punto dall’azienda americana Palomar. La sorgente laser è un erbium glass che emette nel medio infrarosso (lunghezza d’onda 1540 nm); questa emette un fascio che grazie a un sofisticato sistema di lenti crea un array di microfasci che arrivano sulla cute determinando molteplici microdanni termici canalicolari per fototermolisi. I microfasci, grazie alla grande precisione della lente, colpiscono la cute in modo molto ordinato creando aree con diametri di 100 micron di necrosi del tessuto, invisibili a occhio nudo, alternate quindi alle zone di tessuto sano (il protocollo standard mediamente dà origine ad una spartizione tra tessuto necrotico e sano al 40%-60%).
Questo micro-frazionamento del tessuto determina contrazione del derma, che si ritira spontaneamente per cercare di colmare le zone di tessuto denaturato; rimodellamento delle fibre collagene con aumento della loro forza tensile; successiva fase proliferativa in cui vengono prodotti nuovi fibroblasti.
Questa nuova metodica di Skin Resurfacing Frazionale viene attualmente applicata con successo su irregolarità cutanee come smagliature, esiti da acne, microrugosità e fotodanneggiamenti dermo-epidermidi come il melasma.
Il sistema Starlux con Lux Fractional 1540, applicato alle cicatrici, stimola il ricompattamento dei tessuti cutanei dove è avvenuto il trauma.
La metodica è ambulatoriale: la seduta consiste in tre passaggi laser sulla superficie cutanea da trattare, in modo da rendere il più possibile omogenea la distribuzione dei microfori sottocutanei e stimolare una reazione intensa nel derma (viene fatto “overlapping”, ossia sovrapposizione tra uno “sparo” e l’altro - solitamente del 50% in orizzontale e del 20% in verticale - tra un passaggio e l’altro).
Il manipolo, che ha un diametro della lente di 10 mm, è costantemente a contatto con la cute, garantendo in questo modo sempre la massima efficacia; il manipolo inoltre è raffreddato ad acqua, e questo permette di lavorare sempre nella massima sicurezza rendendo superfluo l’uso di creme anestetiche. Infine il trattamento è molto semplice e veloce in quanto la preparazione pre-trattamento consiste solo nella detersione della zona da trattare, non viene utilizzata alcuna “esca ottica” (come il blu di metilene, utilizzato in altri sistemi frazionati), non è necessario l’uso di gel o lozione come mezzo conduttore.
Alla fine della seduta, la zona trattata appare arrossata ed edematosa, e questa situazine perdura per 2-3 giorni, pertanto si consiglia di applicare una crema lenitiva.
Mediamente occorrono dalle 3 alle 6 sedute, a intervalli di 2-4 settimane l’una dall’altra in relazione alla risposta (soggettiva) della zona trattata.
L’obiettivo era quello di valutare l’efficacia del sistema Palomar Starlux con manipolo Lux Fractional 1540 dopo 3 trattamenti ogni 2-3 settimane su cicatrici post trauma o post intervento

Protocollo

Pazienti trattati: 5 (1 di sesso maschile e 4 di sesso femminile).
- 3 passaggi con overlapping su ogni cicatrice.
- 3 sedute ogni 2-3 settimane.
- Fototipi trattati: 2-3-4.

Parametri
Sorgente Laser: Erbium con emissione nelI’infrarosso a 1540 nm.
Manipolo: raffreddato ad acqua, diametro 10 mm.
Durata impulso: 15 ms.
Fluenza: 50 mJ per microbeam creando un array dii 00 canali di fotocoagulazione per cm.
Le immagini cliniche sono state effettuate prima del trattamento e 3 settimane dopo la terza seduta.

Risultati
Le cicatrici trattate con sistema Palo- mar Starlux con manipolo Lux Fractional 1540 presentano evoluzione migliorativa con tendenza alla normalizzazione e all’appianamento. Si attenua iperpigmentazione eventualmente presente nel contesto della cicatrice, Il tessuto appare più compatto, “giovane”, con notevole soddisfazione da parte dei pazienti trattati. Gli effetti collaterali si sono limitati a un eritema transitorio della durata massima di 7- 10 giorni a seconda della zona trattata e non sono stati riscontrati casi di iperpigmentazione post infiammatoria.
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